Aumentano i casi ma diminuisce la mortalità. Un sano stile di vita e la prevenzione diagnostica ci aiutano a sconfiggere il tumore
Nell’era post genomica, con la decodificazione del Dna, sappiamo che il cancro è una malattia ambientale su base genetica. Una sprogrammazione delle cellule che avviene attraverso stimoli esterni (da quello che mangiamo a quello che respiriamo). Ci sono tappe multiple nell’iter di sviluppo del tumore. E’ necessario , quindi, inibirne lo” startup” e lì dove è già cominciato riuscire a bloccarlo. Francesco Schittulli, Presidente della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (Lilt) e un curriculum ricco di onoreficenze e riconoscimenti, è uno di quegli scienziati che opera in prima linea. Basti pensare che ha al suo attivo più di 28mila interventi per patologia mammaria. Numeri impressionanti dietro i quali ci sono volti e storie che il medico, ma soprattutto l’uomo, ricorda tutte e che saranno presto raccontate in un libro.
Professore perché ha scelto di specializzarsi in senologia?
F.S: <<Nel 1960 ero allievo del direttore della clinica chirurgica dell’Università di Bari. Scelsi di interessarmi di chirurgia toracica che comprendeva uomini e donne. Gli uomini erano coinvolti prevalentemente dal tumore al polmone e le donne da quello al seno. Vedere nei volti delle donne la sofferenza e la voglia di voler vincere la propria battaglia era sconvolgente. Addirittura erano le malate a confortare i propri cari. A tutt’oggi ho imparato e imparo il valore della vita dalla sofferenza delle donne. Sanno affrontare il dolore e venirne fuori con caparbietà. Gli uomini hanno paura della sofferenza>>
Lei ha salvato tante vite umane. Quanto le ha dato il suo lavoro di medico?
F.S: <<Tutto. Mi ha reso uomo. Quando c’è qualche caso disperato che non va sento di aver perso una battaglia. Ma per fortuna le cose vanno bene>>
La Lilt ha contribuito alla raccolta dei dati di incidenza, mortalità e distribuzione dei tumori in Italia. Sono aumentati i casi di cancro negli ultimi anni?
F.S: <<I casi di cancro sono aumentati perché è aumentata l’età media di vita dell’uomo e i fattori che portano allo sviluppo della malattia. A fronte di questo però registriamo da dieci anni a questa parte una seppur lenta ma continua e progressiva diminuzione della mortalità. E questo avviene per tre motivi. Il primo è perché disponiamo di una diagnostica strumentale più attenta, precisa e sofisticata che ci permette di scoprire lesioni tumorali in fase iniziale. Fase in cui il processo di metastatizzazione è pressoché nullo. Quindi si può intervenire con trattamenti meno radicali e più conservativi. Il secondo motivo è legato al fatto che disponiamo di mezzi terapeutici innovativi, farmaci cosiddetti “intelligenti”, a bersaglio, che colpiscono soltanto le cellule tumorali. Il terzo è che si diffonde sempre più la cultura della prevenzione>>
Quali sono i tumori più frequenti negli uomini e quali nelle donne? E perché?
F.S:<<Per gli uomini, fra i tumori più diffusi, al primo posto c’è quello al polmone. Anche se in leggera diminuzione. Poi quello al colon retto, legato ad un’errata alimentazione. Al terzo posto c’è il cancro alla prostata che arriverà a conquistare il primato a causa dell’aspettativa di vita dell’uomo più lunga. Per le donne, invece, il killer numero uno è rappresentato dal cancro alla mammella. L’80 % dei casi guarisce e potremmo addirittura guarirne il 98% se questo venisse diagnosticato in anteprima. Al secondo posto c’è il tumore del colon retto. Anche qui la causa è legata ad un’ errata alimentazione. Mentre il tumore al polmone è al terzo posto ma purtroppo tende a salire a causa della cattiva abitudine del fumo per il quale le donne pagano un prezzo molto alto non soltanto a livello di patologia severa ma anche sotto l’aspetto estetico e cosmetico. La sigaretta, infatti, ha effetti dannosi sulla cute e sulla dentatura>>
Quindi se andiamo a comparare i dati per entrambi i generi, i tumori del colon retto sono complessivamente al primo posto?
F.S: <<Si e questo lo si spiega anche dal fatto che il 35% di tutti i tipi di cancro è legato all’errata alimentazione >>
Quanto è cambiata nell’immaginario collettivo la percezione di questa malattia?
F.S: << Tanto. Oggi la gente si accorge che le persone ammalate di cancro continuano a vivere relativamente bene. Si comincia a considerare il tumore non più come malattia mortale ma cronica come l’ipertensione, l’artrosi o il diabete. Abbiamo una guaribilità complessiva , uomo/ donna, che supera il 61% rispetto a 35 anni fa in cui la soglia di guaribilità era al 35-40%. Il cancro non è la malattia del secolo. Semmai in tal senso dovremmo rivolgere la nostra attenzione soprattutto alle malattie neurodegenerative che stanno crescendo>>
La campagna di prevenzione ha sortito i suoi effetti?
F.S: <<Certamente ma dobbiamo tenere sempre alto il livello di guardia>>
Lei parla spesso di prevenzione primaria e secondaria. Che differenza c’è?
F.S: <<La prevenzione primaria è legata alla rimozione delle cause che fanno sviluppare un cancro. Ed è quindi legata a dei corretti stili di vita: ovvero la lotta al tabagismo e alla cancerogenesi ambientale, una corretta alimentazione e una regolare attività fisica. Mangiare cibi sani aiuta a debellare il 35% di tutti i tipi di cancro, la lotta al fumo il 30% e quella alla cancerogenesi ambientale il 5%. Quindi un corretto stile di vita, anche già dall’età scolare, porta all’annullamento del 70% delle cause che portano allo sviluppo della malattia. La prevenzione secondaria è rappresentata dalla diagnosi precoce ovvero anticipare la diagnosi. E questo è possibile attraverso la diagnostica strumentale che permette di scoprire tumori di pochi millimetri. Per esempio per il cancro al polmone si dovrebbe eseguire ogni anno una tac spirale. Per i tumori del colon retto, una colonscopia virtuale, ogni 5 anni a partire dai 50, permette di individuare addirittura fasi pre-cancerogene. Così come per la prostata, sempre da questa età, è necessaria una visita specialistica urologica con ecografia transrettale ed eventualmente anche un esame del sangue confortato al limite anche da un agoaspirato. Per il cancro al seno, a partire dai 25 anni per tutta la vita è necessario eseguire annualmente ecografia e visita specialistica e a partire dai 50 una mammografia. Questa prassi permette di scoprire un tumore in fase iniziale e guarire senza troppi problemi. Così come per prevenire quello al collo dell’utero è fondamentale eseguire il pap test>>.
A che punto è la ricerca?
F.S: <<La ricerca è lenta rispetto all’evoluzione tecnologica della diagnostica. Il nostro obiettivo è quello di trovare l’antidoto allo sviluppo del cancro, ovvero quella pillola da somministrare ai soggetti a rischio. Occorreranno almeno 20 anni per avere delle risposte concrete. Oggi comunque già disponiamo di farmaci anticancro. Ci sono delle sostanze che proteggono l’epitelio della ghiandola mammaria. Parliamo dei derivati della vitamina A, i retinoidi, e la fenretinide. Sostanze che si trovano anche nelle carote, nei cavoli, nelle fragole>>.
Chissà quante volte le sarà capitato…ma se in questo momento si trovasse davanti ad una donna a cui solo qualche ora prima è stato diagnosticato un cancro, quali parole si sentirebbe di dirle?
F.S: <<Le direi la verità. Cioè che non è una sciocchezza ma insieme si può vincere >>.
Parole di speranza…
F.S: <<Sempre. L’aspetto psicologico è fondamentale>>
Ottimo per saperne sempre di più